C’era odore di pane nell’aria, caldo e croccante, così intenso che copriva il sapore salato della brezza fresca che soffiava dal mare. Lo stomaco di Piscitello gorgogliò così forte che uno dei due cani che teneva al guinzaglio voltò la testa sul collare, guardandolo con quegli occhi rotondi e lucidi, da bambola, e un angolo di lingua rosa tra i denti appuntiti.
Che bestie stupide, pensò Piscitello, e che abitudine idiota quella di portarle fuori all’alba, tutti i giorni, a fare i bisognini, come diceva la moglie del comandante, donna stupida anche lei come i suoi cani, con gli stessi occhi lucidi e rotondi. Che però restava a letto, la mattina.
Incipit
Indagine non autorizzata