Or son pur solo, e in queste selve amiche
Non v’è chi ascolti i mici lugubri accenti
Altro che i tronchi delle piante antiche.
Flebile fra le tetre ombre dolenti
Regna il silenzio, e a lagrimar m’invoglia
Sotto del cupo mormorio de’ venti.
Qui dunque posso piangere a mia voglia;
Qui posso lamentarmi, e alla fedele
Foresta confidar l’alta mia doglia.
Donde prima degg’io, Ninfa crudele,
II tuo sdegno accusar? donde fia mai
Ch’io cominci le mie giuste querele?
Incipit
Elegie I