Dai vignaiuoli, vini bianchi e rossi capaci, se bene vinificati, di cru. Son queste, terre di netta vocazione; assaggiane, o bianco o rosso, da uvaggi e da vitigno, il vino; netto lo senti il desiderio di selezioni migliori e di cure, quasi a volontà di sottrarsi ad anonime botti. Superbo fra tutti il Fiano, un vino bianco – se avrà leggi severe e vignaiuoli coscienti – di eccezionale avvenire (mi esalta quel marcato sentore di nocciola tostata).
Cit.
“Campania” (1969), parlando di Làpio (Avellino)