Quasi 20 anni fa, il compianto romanziere americano Kurt Vonnegut scrisse: “C’è qualcosa degli Stati Uniti della mia gioventù, a parte la gioventù stessa, di cui io avverta con dolore la mancanza? C’è una sola cosa che mi manca in modo quasi intollerabile, e cioè la libertà dalla certezza che molto presto gli esseri umani avranno reso inabitabile questo umido pianeta verdeblu”.
Surreale come d’abitudine, cinico e maestro dell’umorismo nero, Vonnegut continuava: “Se tra cent’anni arrivassero qui gli extraterrestri o gli angeli, e ci trovassero estinti come i dinosauri, quale messaggio potremmo lasciare loro, magari inciso a grandi lettere su una parete del Grand Canyon?”
Vonnegut suggeriva un messaggio di questo tipo: “Probabilmente avremmo potuto salvarci, ma eravamo troppo pigri per sforzarci… e maledettamente spilorci”.
Incipit
La Scelta