Nel 1824, all’ultimo ballo dell’Opéra, parecchie maschere furono colpite dalla bellezza di un giovane che passeggiava per i corridoi e nel ridotto, con l’aria di chi cerchi una donna trattenuta a casa da circostanze impreviste. Il segreto di quell’andatura, ora indolente ora affrettata, è noto solo alle donne d’età e ad alcuni emeriti perdigiorno. In quell’immenso convegno di folla, non osserva molto la folla, gli interessi sono vibranti di passione e persino l’ozio assume un volto preoccupato. Il giovane dandy era talmente assorto nella sua inquieta ricerca che non si accorgeva del proprio successo; le esclamazioni ironicamente ammirative di certe maschere, la serietà di certi stupori, i frizzi pungenti, le più dolci parole, egli non li udiva, non li vedeva.
Incipit
Splendori e miserie delle cortigiane