Incipit di “Sfera”, di Michael Crichton Per molto tempo l’orizzonte era stato una piatt…

Per molto tempo l’orizzonte era stato una piatta e monotona linea azzurra che separava l’Oceano Pacifico dal cielo. L’eli­cottero della Marina degli Stati Uniti sfrecciava a bassa quota sfiorando le onde. Nonostante il fracasso e le vibrazioni delle pale, Norman Johnson si addormentò. Era stanco: viaggiava su vari velivoli militari da oltre quattordici ore. Non era cosa cui un professore di psicologia di cinquantatré anni fosse abi­tuato.
Non aveva idea di quanto tempo avesse dormito. Al risveglio vide che l’orizzonte era sempre piatto; si vedevano a distanza bian­chi semicerchi di atolli corallini. Chiese attraverso l’interfono: «Cosa sono?».
«Le isole di Ninihina e di Tafahi», disse il pilota. «Fanno ufficialmente parte di Tonga, ma sono disabitate. Dormito bene?».
«Non male». Norman vide passare veloci le due isole: una bianca curva di sabbia, qualche palma, poi più niente. Di nuovo la piatta distesa dell’oceano.

Incipit

Sfera

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