Incipit di “Morty l’apprendista”, di Terry Pratchett Questa è la sala, vividamente rischiarata a lum…

Questa è la sala, vividamente rischiarata a lume di candela, dove sono custoditi i segnatempo: scaffali su scaffali di tozze clessidre, una per ogni persona vivente, la cui polvere finissima passa lentamente dal futuro al passato. Il fruscio dei granelli che scorrono risuona come il fragore del mare.
Colui che vi passeggia maestosamente con aria preoccupata è il proprietario della sala. Il suo nome è Morte.
Tuttavia, non è una Morte qualsiasi. È Morte, la cui specifica sfera di operazioni è… Be’, in verità non è affatto una sfera, bensì il Mondo Disco, che è piatto, circondato da una cascata che precipita all’infinito nello spazio e sostenuto dai dorsi di quattro elefanti giganteschi, che a loro volta stanno in piedi sopra il guscio dell’immensa tartaruga cosmofora chiamata Grande A’Tuin.
Secondo gli scienziati, le probabilità che esista davvero qualcosa di tanto patentemente assurdo sono di una su un milione.
Secondo i calcoli di alcuni maghi, invece, capita una volta su dieci che si verifichino probabilità di una su un milione.

Incipit

Morty l’apprendista

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