Incipit di “Il santo”, di Antonio Fogazzaro Jeanne si posò aperto sulle ginocchia il volume…

Jeanne si posò aperto sulle ginocchia il volumetto sottile che stava leggendo presso la finestra. Contemplò pensosa dentro la ovale acqua plumbea, dormente a’ suoi piedi, il passare delle nubi primaverili che ad ora ad ora trascoloravano la villetta, il giardino deserto, gli alberi dell’altra sponda, le campagne lontane, a sinistra il ponte, a destra le quiete vie che si perdevano dietro il Bèguinage, e i tetti acuti della grande mistica morta, Bruges, Ah se quella Intruse di cui stava leggendo, se quella funerea visitatrice movesse ora, invisibile, per la città sepolcrale, se le rughe brevi dell’acqua plumbea fossero l’orma sua, s’ella toccasse già la riva, la soglia della villetta, con il suo sospirato dono di sonno eterno!

Incipit

Il santo

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