Toh! ancora la nostra vecchia palandrana! L’esclamazione era sfuggita a uno scrivano, del genere di quelli che negli studi vengon chiamati galoppini e che in quel momento affondava i denti mangiando con grande appetito, un pezzo di pane. Lo scrivano ne staccò un po’ di mollica per farne una pallottola che lanciò attraverso lo sportello d’una finestra alla quale si appoggiava. Ben diretta, la pallottola rimbalzò quasi all’altezza della finestra, dopo aver colpito il cappello d’uno sconosciuto che attraversava la corte d’una casa posta in via Vivienne, ove dimorava il signor Derville, procuratore legale.
Incipit
Il colonnello Chabert