Mi ricordo un grande albero di nespole.
Mi ricordo lo stupore e l’incanto guardando i grattacieli di New York, al tramonto, in Park Avenue.
Mi ricordo quel tegamino di alluminio senza un manico. Mia madre ci friggeva le uova.
Mi ricordo la voce di Rabagliati che esce da un grosso giradischi e canta: «E tic e tac – cos’è che batte – è l’orologio del cuor.»
Incipit
Mi ricordo, sì, io mi ricordo