Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra.
Quando vivi intensamente, capisci presto che la cosa più facile, più normale, è il fallimento. Però solo dai fallimenti ricavi una lezione. La nostra generazione è segnata dai fallimenti. Eppure si potrebbe dire che procede di sconfitta in sconfitta fino alla vittoria finale.
Ricordiamoci sempre che il nostro interesse è nella concordia, non nel conflitto, e che la nostra vera eminenza riposa nelle vittorie della pace, non in quelle della guerra.
La storia stende sopra la lotta delle coscienze uno strato di eventi. In questo strato vibrano vittorie e sconfitte. La storia non le ricopre, anzi le fa risaltare.
Osa cose straordinarie, trionfa in gloria, anche se screziato dall'insuccesso, piuttosto che schierarti tra i poveri di spirito che non provano grandi gioie né grandi dolori, perché vivono nell'indistinto crepuscolo che non conosce vittorie e sconfitte.