Si chiamava Henry Beckett ed era un lunedì mattina, si era appena alzato, guardò fuori dalla finestra, vide una donna con una minigonna cortissima, e pensò, mi ci sto quasi facendo il callo, peccato. eppure una donna deve avere qualcosa addosso altrimenti non c'è niente da toglierle. la carne cruda...
Ascolta il passo breve delle cose - assai più breve delle tue finestre - quel respiro che esce dal tuo sguardo chiama un nome immediato: la tua donna.
Incipit
La volpe e il sipario
In una pensione di montagna andrebbe,
nella sala da pranzo scenderebbe,
i quattro abeti di ramo in ramo,
senza scuoterne la neve fresca,
dal tavolino accanto alla finestra guarderebbe.
Sedeva solo, racchiuso.
Fuori c'erano le stelle, e una stella particolare col suo piccolo sistema di mondi. Poteva vederla con l'occhio della mente; nemmeno se avesse deopacizzato la finestra l'avrebbe vista con tanta chiarezza.
Una piccola stella, rosso-rosa, il colore del sangue e della distruzione, e con un nome appropriato!
Nemesis!
Nemesis, la Dea...
L'immagine che viene alla mente leggendo i filosofi dell'Occidente è quella di un mosaico bizantino, rigido, simmetrico, composta da milioni di tessere e saldamente cementato alle pareti di una basilica senza finestre.
Il progresso è diventato una sorta di "gioco delle sedie" senza fine e senza sosta, in cui un momento di distrazione si traduce in sconfitta irreversibile ed esclusione irrevocabile. Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il...
Amo malamente. Sarebbe a dire o troppo, o troppo poco. Mi butto da rocce inaccessibili ma poi mi tiro indietro orripilata da una semplice finestra con vistai miei amanti divisi tra eccitanti predatori e insipide prede.
Cit.
Simmetrie amorose
Un fiocco di neve colpì la finestra gelida.
La grande casa cigolò come per una folata di vento.
«Come?» domandai.
«Non ho detto nulla.» Charlie Simmons, dietro di me presso il caminetto stava preparando popcorn, con un grande setaccio di metallo. «Nemmeno una parola.»
Incipit
Il desiderio
Accesi il fuoco e sedetti dirimpetto alla finestra di oscurità che al sorgere del sole avrebbe inquadrato il mare: era l'ultimo mattino dell'anno più sanguinoso che la Virginia ricordasse dai tempi della guerra civile. In vestaglia, nel cono di luce della lampada, sfogliavo le statistiche annuali di incidenti automobilistici, suicidi,...
Un attimo fa ho dato un'occhiata nella stanza
ed ecco quel che ho visto:
la mia sedia al suo posto, accanto alla finestra,
il libro appoggiato faccia in giù sul tavolo.
E sul davanzale, la sigaretta
lasciata accesa nel posacenere.
Lavativo!, mi urlava sempre dietro mio zio,
tanto tempo fa. Aveva proprio ragione.
Anche oggi, come ogni giorno,
ho...
Davanti alla mia finestra ombre di cervi balenavano al limitare della scura boscaglia, mentre il sole faceva capolino dal confine della notte. Era il sedici ottobre. Intorno a me le tubature gemevano, e a una a una anche le altre stanze si illuminarono, mentre secche esplosioni provenienti da poligoni di...