Ai miei tempi riuscivo a capire chi faceva uso di cocaina: mi accorgevo se davanti al bagno c'era la fila per tirare, e infatti il ceto era alto, era una droga elitaria. Oggi, da quello che mi raccontano, ne fanno uso anche gli impiegati.
Per me, da giovane, il drogato era quello autodistruttivo che si faceva di eroina, fino alla morte. La coca invece ti illude di potercela fare, di riuscire a stare al mondo. Ti dà un senso di sicurezza e potenza.
Noi nella mia famiglia lavoriamo tutti. Da generazioni. Mio nonno ha fatto il capannone piccolo, mio padre il capannone grande, io il capannone grandissimo. Mio figlio si droga.
Devo ammettere una mia totale impossibilità di assumere droghe. Sono troppo sensibile. Al secondo bicchiere di vino già perdo il controllo. E, non amando perdere il controllo, è ovvio che io non posso diventare una potenziale cliente.
La vita sarebbe molto noiosa se si possedesse un solo vestito e non si mangiassero caramelle quando se ne ha voglia. Le "droghe" rendono la vita meno noiosa.
Non vi è persona al mondo che non si droghi. Dopo tutto, possiamo considerare 'droga' ciò di cui si sente il bisogno, dopo aver soddisfatto i minimi bisogni per la propria sopravvivenza.
Sigarette, dolci, seconda bistecca, il secondo bicchiere di acqua, caffè, tè, tutte sono droghe. Può considerarsi anche una droga il parlar molto, il ridere, l'abuso del telefono, lo scrivere molte lettere o comprare molti abiti.