Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore.
La croce della povertà, la croce della fame, la croce di ogni altra sofferenza possono essere trasformate, perché la Croce di Cristo è divenuta una luce nel nostro mondo. Essa è una luce di speranza e di salvezza. Essa dà significato a tutte le sofferenze umane.
Gesù è morto per noi: ci ha conservata fin qui la vita, perché abbiamo tempo di lavarci nel suo Sangue: la penitenza nostra non importa che sia lunga, ma sia sincera. La migliore poi di tutte le penitenze è la pazienza nelle croci che egli ci manda, adattandole amorosamente alle...