Dicevano che lui non fosse più lo stesso, dopo di quello.
E avevano ragione. Se ne andò di casa, tutto contento.
Fu vittima del fascino dell'opera italiana.
Davanti al sedile della sua portantina installarono uno sgabello per la gotta.
La sua famiglia intanto continuava a vivere in una baracca senzacamino.
Per loro, una stagione equivaleva...
"Ragione per cui" scriveva Betty Flanders, affondando sempre più i calcagni nella sabbia "ragione per cui non restava che andarsene".
Lentamente, scaturendo dalla paura del beccuccio d'oro, il pallido inchiostro turchino si effuse sul punto: lì, infatti, la sua penna si fermò, i suoi occhi si fissarono e lentamente si riempirono...
Con casto cuore, con occhi
puri,
ti celebro, bellezza,
trattenendo il sangue
perché sorga e segua
la linea, il tuo contorno,
perché
tu entri nella mia ode
come in terra di boschi o in schiuma:
in aroma terrestre
o in musica marina.
Bella nuda,
uguali i tuoi piedi arcuati
per un antico colpo
di vento e del suono
che tu origliasti,
chiocciole minime
dello splendido mare americano.
Uguali...
Le api di Morte sono grosse e nere, ronzano cupe e funeree, raccolgono il miele in favi di cera bianca come le candele di un altare. Il miele è nero come la notte, denso come il peccato e dolce come la melassa.
Si sa che sono otto i colori che fanno...
La vecchia marchesa Nene Scremin stava spolverando ella stessa, in abito di ricevimento e con un viso arcigno, il suo salotto. Strofinava col fazzoletto le spalliere delle sedie appoggiate alle pareti, gl'intagli del canapè e delle poltrone, i piani delle cantoniere, la campana della pendola.
Alzava uno a uno i candelieri...
Questa è la sala, vividamente rischiarata a lume di candela, dove sono custoditi i segnatempo: scaffali su scaffali di tozze clessidre, una per ogni persona vivente, la cui polvere finissima passa lentamente dal futuro al passato. Il fruscio dei granelli che scorrono risuona come il fragore del mare.
Colui che vi...
Il segreto del mio lungo matrimonio? Andiamo al ristorante due volte a settimana. Ceniamo a lume di candela, musica romantica e qualche passo di danza... Lei ci va il martedì e io il venerdì.
– Hai messo l'antigelo col freddo che fa? |– L'hai messo colà? |– Sì. |– Hai visto se il livello è fra min e max? |– mmmhh... Sì. |– Ma il mio vano motore è troppo vano e poco motore: lo illuminerò! |– Sei forte Papalli! |– Con una candela...
Ci sarà un'altra notte. E poi molte altre notti ancora. E mille volti di uomini in cui spegnere il sorriso come la candela dentro a una stupida zucca vuota.
Cit.
Io uccido