Ritornerò in tv quando mi permetteranno di mandare in onda un video di Ella Fitzgerald senza tagliarlo, come è già accaduto. La televisione ignora la buona musica, non la capisce.
Quando si parla in televisione devi stare attenta a non mandare messaggi sbagliati, dove l'educazione deve regnare suprema. Purtroppo alla fine sei costretta ad arrabbiarti perché ti ritrovi coinvolto in una discussione, dove è veramente difficile mantenere la calma.
Vedo in televisione tante signorine rifatte e scosciate, spesso oltre ogni buon gusto. Non c'è calore, non c'è erotismo. Ci sono soltanto aridità e freddezza. È la corsa a essere la più bella del reame, cercando di avere le tette più siliconate e più a palla che ci siano. Ma...
Possiamo dire che siamo alla terza fase del grande fratello di George Orwell. La prima era quella classica: uno che controlla tutti. La seconda è quella televisiva: tutti che controllano pochi dentro una casa. La terza è quella di oggi: tutti che controllano tutti. E dunque un controllo collettivo.
La tv è poco curata. La qualità è scadente. Funziona di più mettere dicei persone dentro una casa davanti a venti telecamere fisse e vedere cosa succede. Oppure fare esplodere la quizzomania, quattro domande idiote che fanno sentire intelligenti le persone a casa.
Mi manca la televisione, quel chiacchiericcio di sottofondo che ti fa pensare che tutto continua anche se ti addormenti o muori.
Cit.
Pianeta Terra: ultimo atto