I nostri antenati avevano l'abitudine di tessere le lodi degli uomini che spiccavano per la conoscenza delle buone arti e soprattutto per intransigenza morale e fervore religioso, considerandoli cittadini benemeriti; e raccomandavano con attenzione e cura particolari i nomi degli uomini illustri alle opere letterarie e, per quanto possibile, all'immortalità....
Tigre! Tigre! divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale fu l'immortale mano o l'occhio
Ch'ebbe la forza di formare
La tua agghiacciante simmetria?
Il sonetto è un monumento al momento,
memento dall'eternità dell'Anima
a un'ora morta e immortale. Fa' che sia
- per un rito lustrale o sinistro portento -
dell'ardua sua pienezza rispettoso:
incidilo in avorio o in ebano, secondo
che Giorno o Notte comandi, e il Tempo veda
il suo fiorito cimiero fulger di perle.