La sollecitudine di accostare i fratelli non deve tradursi in una attenuazione, in una diminuzione della verità. Il nostro dialogo non può essere una debolezza rispetto all'impegno verso la nostra fede.
Si possono ravvisare nell'esperienza di San Francesco di Sales, gli elementi pregnanti del dialogo fra cristiani, in vista della ricomposizione dell'unità: la fedeltà alla Parola di Dio, che come abbiamo visto invita alla carità e all'amore vicendevole, il tendere ad una misura alta della vita cristiana che purifica e converte,...
Gli apostoli sono trasportati da ciò che vedono, ascoltano e toccano, da ciò che si rivela nella forma; Giovanni (soprattutto lui ma anche gli altri) descrive sempre nuovamente come nell'incontro, nel dialogo la forma di Gesù acquista risalto, si delineano in maniera inconfondibile i suoi contorno e come all'improvviso ed...
La situazione ora non concerne Hosni Mubarak, ma la realtà dell' Egitto, il suo presente, il futuro dei suoi figli. Tutti gli egiziani sono nella stessa trincea, quindi, dobbiamo continuare il nostro dialogo nazionale che è già iniziato nello spirito di gruppi, ma non nemici.
La comunicazione fa compiere un salto di qualità alla cultura amministrativa, promuovendo il superamento della cultura del silenzio in favore della cultura del dialogo, del confronto e della motivazione, sostanziale e non formale, degli atti e dei comportamenti. I cittadini sono posti nelle condizioni di manifestare esigenze, ma anche di...
Confronto e dialogo. Sguardo al minimo comun denominatore piuttosto che al massimo comun divisore. È quanto mancato soprattutto in questo ultimo ventennio della vita repubblicana.
Cit.
Dal sito ufficiale del Partito Democratico, 16 marzo 2013
Il mio desiderio più ardente è che il mio paese riconquisti la sua occasione storica per una evoluzione pacifica, e che la Polonia dimostri al mondo che anche le situazioni più complesse possono essere risolte dal dialogo e non con la forza.
Fondamentale resta l'intuizione di Marco Biagi per cui ogni istituzione formativa dovrebbe dotarsi stabilmente di un servizio di orientamento, collocamento e monitoraggio – placement lo chiamano gli inglesi – come canale di dialogo permanente tra scuola/università e mondo del lavoro. Verrebbe così interrotta l'autoreferenzialità della funzione educativa.