L'omicidio è unico come è unica la persona che sopprime. Quindi la società deve prendere il posto della vittima. E in sua vece chiedere l'espiazione o assicurare il perdono.
Una persona esce di casa, va al supermercato, compra questo e quello, uscendo dal supermercato intravede un'ombra che si dilegua. Poi si scopre che in quella strada è stato commesso un omicidio. Tutta la banalità della spesa quotidiana diventa di colpo elemento di dramma: i gesti, gli orari, la successione...
Nella caserma Lenin di Barcellona, il giorno prima del mio arruolamento fra i miliziani, ne vidi uno, italiano, ritto davanti al tavolo degli ufficiali.
Era un giovanotto dall'aspetto rude, sui venticinque o ventisei anni, capelli biondo-rossicci e spalle possenti. Il berretto di cuoio a punta gli calava fieramente su un occhio....
La gente è fortunata. Le piace tutto: coni gelati, concerti rock, cantare, ballare, odio, amore, masturbazione, panini col wurstel, balli folk, Gesù Cristo, i pattini a rotelle, lo spiritualismo, il capitalismo, il comunismo, la circoncisione, i fumetti, Bob Hope, lo sci, la pesca, l'omicidio, il bowling, i dibattiti. Tutto. Non...
Questa è una storia complicata.
Una di quelle storie che sembrano semplici, con una dinamica molto chiara, sempre la stessa per ogni omicidio di questo tipo, e invece c'è qualcosa che non torna, qualcosa che non quadra, e tutto finisce per restare un mistero.
Incipit
Nuovi misteri d'Italia - Alceste Campanile
Non ho mai visto nessuno assumere che tutti i cittadini di New York siano colpevoli di omicidio, violenze, rapine, spergiuri o scrittura di software proprietario.
Un corpo immerso nei suoi pensieri non va disturbato, un'oliva in mezzo ad liquido sembra un Martini, un phon immerso in un liquido è omicidio volontario.
I non siciliani faticano a capire cosa vuol dire crescere a contatto con la mafia. La gente ha l'idea del mafioso tipo Totò Riina. Invece i mafiosi erano anche Stefano Bontate: parlava francese, inglese e se l'avessimo incontrato sarebbe stato gentilissimo, un signore. Negli anni '70, a Palermo sugli omicidi...
Guardiamo il male come se non ci appartenesse. Ma nello stesso tempo ne siamo terribilmente attratti. Quando leggi storie di omicidi che riguardano altri, inevitabilmente la tua vita ti sembra migliore. E' come il processo della favola nei confronti dei bambini.
Negli scacchi c'è tutto: amore, odio, desiderio di sopraffazione, la violenza dell'intelligenza che è la più tagliente, l'annientamento dell'avversario senza proibizioni. Poterlo finire quando è già caduto, senza pietà, qualcosa di molto simile a quello che nella morale si chiama omicidio.
Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l'aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa.Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c'è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te...