Il viso
A lambirti leggero e rispettoso
Verró su l'ali d'un'auretta assiso;
Ed or m'asconderò nel rugiadoso
Grembo di qualche fortunato fiore,
Che andrà sopra il tuo petto a far riposo.
Oh soggiorno beato! oh sorte! oh amore!
Se lice in guiderdon di tanto affetto
Dopo morte abitar presso quel core,
In cui vivo non ebbi unqua ricetto.
Oh! squarciatemi il velo, e l'inumana
storia m'aprite di que' vili astuti;
date agli occhi di pianto una fontana!
La voce alzate, o secoli caduti!
Gridi l'Africa all'Asia, e l'innocente
ombra d'Ipazia il grido orrendo aiuti.
Gridi irata l'Aurora all'Occidente,
narri le stragi dall'altare uscite;
e l'Occaso risponda all'Oriente.
Non il silenzio sempre di natura,
Né dei venti la calma e delle stelle
I disegni di Dio compie e matura:
Talvolla ancor fra i lampi e le procelle
Più luminoso il suo pensier traluce,
E le divine idee fansi più belle.