Molti dovrebbero lavorare per portare sullo schermo l'Italia di oggi, ce n'è molto bisogno e farlo in modo divertente può far passare meglio certi discorsi. Un film divertente può essere meglio accolto dal pubblico che può poi ragionare su quello che ha visto.
Vorrei fare questo mestiere per sempre per poter arrivare a toccare tutte le corde possibili dell'animo umano, essere totalmente il personaggio a prescindere da me.
Ci sono delle cose che mi piace di più fare, come i personaggi che parlano poco, che si tengono tutto dentro: perché ci sono ancora dei pudori che io come persona non sono riuscito a risolvere e questo tipo di ruolo mi permette di nascondermi, di non rivelare troppo.
Il cinema è un lavoro corale, di squadra, il lavoro collettivo per antonomasia. Anche il gruppista secondo me ha una funzione sociale e artistica in un film.
Non nascondo che mi piacerebbe interpretare un tipo buono, magari anche un po' ottuso, che sorride sempre alla vita. Ma non lo scrivono, o meglio, non lo propongono a me. Quello sarebbe davvero un bel lavoro d'attore.
Come attore amo lo scambio e la discussione. Non ho mai avuto scontri forti intendiamoci ma mi è capitato a volte di non avere dei buoni rapporti con i registi dei film che giravo. Fondamentalmente rispetto molto ciò che pensa il regista, credo nella responsabilità individuale, mi fido e rispetto...
Ho sempre inseguito il mito della sconfitta, cercando dentro di lei la possibilità di aver vinto comunque. Da qui il valore del podio e dei suoi gradini apparentemente diversi, da qui il fascino dell'argento, da qui il valore del secondo. Arrivare secondo è un atto di coraggio, significa ammettere il...
Il regista l'ho fatto per vendetta. In modo deresponsabilizzante, facendo un corto anziché un lungo. Sapevo che tutti con il ricatto morale mi avrebbero detto di sì e avrebbero aderito. E' stata l'esperienza più divertente che io abbia mai fatto. Una sorpresa sconvolgente. E' stato una sorta uno psicodramma. Mi...