Ho seguito l'esigenza di consegnarmi ad esperienze nuove, dobbiamo farci trasportare dal nostro destino, senza forzarne l'andamentoFrase di Tiziano Ferro, parlando del suo nuovo album "Accetto Miracoli” (tratto da domanipress)
Accetto Miracoli per me rappresenta un nuovo inizio, un cambiamento del quale sentivo il bisogno, senza averlo tuttavia pianificato. Il titolo all'inizio mi sembrava estremo, ma giusto, perché il disco racconta i piccoli miracoli e le grandi rivoluzioni che sono accadute anche nella mia vita: a volte dobbiamo consegnarci al nostro destino, senza forzarne l’andamento. È in quell'istante che i miracoli accadono e le cose vanno meglio di...
Mi dà fastidio quando si parla di accettazione dell'omosessualità. Io, semmai, sogno la condivisione. Una famiglia che accetti le mie scelte non mi basta, voglio che le viva insieme a me. E lo stesso vale per i miei amici.
Da tempo non stavo bene, e avevo capito di dover riprendere in mano una serie di cose: dal forzato esilio lontano da amici e famiglia alla relazione col mio lavoro, al rapporto contrastato con l'omosessualità. Così, dopo due anni di duro lavoro su me stesso, sono arrivato a una conclusione:...
A volte penso di aver sbagliato lavoro perché uno con il mio carattere arriva a non goderselo. Sono solitario, permaloso, viscerale, uno che ha sempre dei tormenti in testa, e non va tanto d'accordo con l'esposizione, col successo, con le aspettative.
Da ragazzino non ero il classico ciccione simpatico, ero introverso, non mi trovavo a mio agio con me stesso. Il rapporto con il cibo era causato da una sofferenza interiore. Mi sentivo tutti contro, ero continuamente tartassato, e lo sport preferito dai miei compagni di scuola era quello di rincorrermi...
Dopo tanti anni all'ombra di tentativi, rinunce, attese strazianti, sforzi e privazioni, sarei stato disposto a smettere di cantare. Ero pronto a buttare al vento i sacrifici, non contavano più le lacrime di speranza, e nemmeno quelle di gioia. Persino le soddisfazioni e i sogni erano passati in secondo piano....
La solitudine la conosco bene, in generale io vivo di quella, anche perché se non facessi così starei male, come mi è capitato i primi tempi, durante i viaggi, ho imparato a farmela amica.
Tuttora non so spiegarmi perché considerassi l'omosessualità una specie di "malattia". Non ho la presunzione di salvare nessuno, ma se il mio libro potesse aiutare qualcuno a evitare di perdere tutti gli anni che ho buttato via io, sarei felice.