Herrera era avanti anni luce rispetto alla media degli allenatori. È toccato a lui rivoluzionare gli allenamenti; a noi sembrava matto, ma da ragazzo, quando mi allenavo con le giovanili e guardavo che cosa facevano quelli della prima squadra, restavamo incantati. Lui allenava prima le testa e poi le gambe....
Commentando il rigore paratogli da Lev Jašin in Italia-Urss del 10 novembre 1963] Jašin era un gigante nero: lo guardai cercando di capire dove si sarebbe tuffato e solo tempo dopo mi resi conto che doveva avermi ipnotizzato. Quando presi la rincorsa vidi che si buttava a destra: potevo tirare...
Lui, Ronaldo, anche per il modo in cui quell'acquisto è maturato. Maggio 1997: Cragnotti una sera mi chiama dal Sudamerica e mi chiede notizie sui contratti di immagine e altro. Capisco che sta comprando un campione. Penso alla Spagna e al Fenomeno. Chiamo Fioranelli e fa catenaccio; chiamo Branchini e...
Indimenticabile. Il presidente Moratti era venuto a Bologna a vedere una partita del campionato riserve. Io avevo fatto un grande gol e lui mi aveva imposto a Herrera. Guadagnavo 40.000 lire al mese e in casa di soldi ce n'erano pochi, nonostante i sacrifici del mio patrigno, una persona eccezionale...
Moltissimo. C'è stato anche un momento in cui avevo deciso di smettere con il calcio e di darmi al basket. Mi voleva l'Olimpia Borletti, dopo avermi visto in un torneo scolastico al campo della «Forza e Coraggio». Giocavo play e non ero male. Ad ogni partita di calcio, invece, dovevo...
In alcune cose si assomigliano, anche se io vedo il papà con gli occhi di un ragazzo di vent'anni e Massimo con quelli di un uomo e di un professionista. Ma lui ha preso dal padre in molte cose.
Cit.
un'intervista. Corriere della Sera, 1 novembre 2012
Io ho imparato tantissimo da lui. Si allenava anche il lunedì e mi spiegava: se lo fai, al martedì sei al 30% in più. Ho imparato da Luisito anche l'importanza di mangiare bene. Portava sempre una valigetta, contro la dieta del Mago: c'erano viveri e una bottiglia di vino. Del...
No. Il problema erano i ritiri; siccome eravamo sempre insieme, quando Herrera, che era un cerbero, ci lasciava liberi, ognuno tornava a casa. Ma in campo eravamo uniti, un gruppo di ferro. Una volta contro il Borussia Dortmund, per difendere Jair, cercai di picchiare due tedeschi che erano il doppio...