Credevo che usando la mia popolarità avrei potuto trattare temi importanti, molto più grandi di me. Ma i media sono controllati, pieni di stronzate. Viviamo in una dittatura: controllano quanti soldi puoi prendere in banca, dove puoi viaggiare. Poi ti danno un telecomando per farti credere che sei libero solo...
Mia madre è americana. Siccome faceva l'infermiera, era andata in Israele durante la guerra del '67 per dare una mano. Mio padre era un militare. Si sono incontrati per un attimo. Sono nato per sbaglio.
Essere padre significa dedicarsi al 100% al proprio bimbo. Io non sono ancora pronto a dedicarmi completamente ad un'altra persona. Quando sarò pronto abbraccerò questa esperienza, per ora no.
Ho avuto la fortuna di essere nato molto prima dell'Intifada, e di essere cresciuto in un kibbutz di sinistra. Non c'era odio nei confronti degli arabi. Immagina di stare in un campeggio: nessuno chiudeva la porta di casa, tutto era in comune. Ogni donna era come una mamma. Potevi entrare...
La mia carriera andava piuttosto bene, facevo cinema, Tv. Ma mi mancava un perché. Ho cominciato a fare ricerche, a interessarmi alla vita in maniera più profonda. Avrei voluto condividere con il pubblico televisivo quello che avevo imparato, ma i tempi della Tv sono troppo rapidi. Non riuscivo a esprimermi.
E' difficile stare con me perché sono sempre via. Mantenere un rapporto da lontano è dura. Però, ammetto che ho bisogno di una donna, di un punto fermo. La donna è una cosa che dà, arricchisce, deve essere rispettata. Io non posso stare senza. Però, deve arrivare con tempismo perfetto.