Frasi e Citazioni di Poesie Salvatore Quasimodo
Poesia di Salvatore Quasimodo Ho tutta l’anima incrinata di brividi di stelle…
Ho tutta l'anima incrinata di brividi di stelle.
Trillano ancora dei grilli lungo i lembi verderame dei fossati polverosi, e dai pantani melmosi scoppiano cori lontani di rane arrochite.
Il silenzio intorno a quel pino bagnato d'ombra, che ogni sera al vespro china mesto il capo, dopo aver sorriso a l'ultima vampata...
Poesia di Salvatore Quasimodo Camminano angeli, muti con me; non hanno respir…
Camminano angeli, muti
con me; non hanno respiro le cose;
in pietra mutata ogni voce,
silenzio di cieli sepolti.
Titolo della poesia
Alla notte
Poesia di Salvatore Quasimodo Quando le lucciole s’accendono sui cristalli va…
Quando le lucciole s'accendono
sui cristalli vaporosi dei castelli incantati,
e le canzoni del sonno hanno cadenze di stelle,
si sveglia una fata
ch'ha una campanuccia d'oro
legata ai capelli con due raggi di luna.
Il tuo nome, trilla sommesso
quando la fata scioglie le sue trecce.
Titolo della poesia
Culla che dondola
Poesia di Salvatore Quasimodo Non dimenticare che vivi in mezzo agli animali …
Non dimenticare che vivi in mezzo agli animali
i cavalli i gatti i topi di fogna
bruni cometa donna di Salomone tremendo
campo a bandiere spiegate,
non dimenticare il cane dalla lingua e la coda
d'armonie dell'irreale né il ramarro il merlo
l'usignolo la vipera il fuco. O ti piace pensare
che vivi fra uomini puri e...
Poesia di Salvatore Quasimodo Zone rotanti d’esile metallo, in mimetismo d’al…
Zone rotanti d'esile metallo,
in mimetismo d'albe boreali,
vibrano intorno a un centro fisso e giallo:
cerchi sonanti in onde sinfoniali.
Un'aquila trascende il vivo spazio,
bianca come la calce che fermenta
verso l'immoto globo di topazio
fra le anella che girano in tormenta.
Aspro t'è il sonno e s'agita il sofisma,
Erode Antipa, che aguzzò l'incesto
nell'attimo che storce...
Poesia di Salvatore Quasimodo Facce spettrali di lune, sorgenti silenti sull’…
Facce spettrali
di lune, sorgenti
silenti
sull'ali
impalpabili.
Riverberi di stelle
opaline come lampadine
infinite nel cielo di pece.
Goccioline di pioggia
stillanti
come tanti
smeraldi su scheletri arborei,
giganti nodosi e contorti,
come morti,
nello spasimo infinito
sull'aspro
cammino del dolore.
Riverberi di vespro
sanguinolenti come carne
macellata da poco.
Roco
lamento di fronde ingiallite
e cadenti, marcite
nella mota non sazia
di pasto.
Impasto d'ombra verdastra e di fango
sul cànlice de' prati
pallenti
e morenti.
Titolo...
Poesia di Salvatore Quasimodo L’acqua delle fontane con murmure liturgico si …
L'acqua delle fontane con murmure liturgico
si piega in ginocchio sul limite marmoreo;
l'obelisco brilla con la luna in cima,
nell'azzurro claustrale, come un ostensorio.
Serena notte, taciturnamente una stella
salutò Iddio nel firmamento:
vana la sua, vana la mia parabola.
Tre giorni di digiuno,
sgranati lungo i muri umidi e vischiosi,
godendo il lezzo rancido
di grasse cucine casalinghe,
sul...
Poesia di Salvatore Quasimodo Dove gli alberi ancora abbandonata più fanno la…
Dove gli alberi ancora
abbandonata più fanno la sera,
come indolente
è svanito l'ultimo tuo passo
che appare appena il fiore
sui tigli e insiste alla sua sorte.
Una ragione cerchi agli affetti,
provi il silenzio nella tua vita.
Altra ventura a me rivela
il tempo specchiato. Addolora
come la morte, bellezza ormai
in altri volti fulminea.
Perduto ho ogni cosa innocente,
anche...
Poesia di Salvatore Quasimodo Se mi desti t’ascolto, e ogni pausa è cielo in …
Se mi desti t'ascolto,
e ogni pausa è cielo in cui mi perdo,
serenità d'alberi a chiaro della notte.
Poesia di Salvatore Quasimodo Grumi pensili di sangue sul lacero velluto verd…
Grumi pensili di sangue sul lacero velluto verdognolo.
Oh le ferite dei prati!
La primavera respirando voluttuosamente l'aria soave,
ha rotte le vene del suo seno turgido.
Un fiotto di vento con le labbra avide; un bacio! E le
primule sanguigne galleggiano su l'onde filamentose e
senza spuma.
Titolo della poesia
Primule
Poesia di Salvatore Quasimodo Dilagare su la rude, tiepida fronte di un monte…
Dilagare su la rude, tiepida fronte di un monte non ancora incipriato, dopo che il tramonto ha già lavato il sangue diaspro de le sue ferite enormi!
Sentirsi baciati da le prime boccate voluttuose d'aromi che le ventose carnose de la sera fiottano per l'aria, quando, tra un olivastro cipresseto sonnacchioso...
Poesia di Salvatore Quasimodo Una sera: nebbia, vento, mi pensai solo: io e i…
Una sera: nebbia, vento,
mi pensai solo: io e il buio.
Né donne; e quella
che sola poteva donarmi
senza prendere che altro silenzio,
era già senza viso
come ogni cosa ch'è morta
e non si può ricomporre.
Lontana la casa,
ogni casa che ha lumi di veglia
e spole che picchiano all'alba
quadrelli di rozzi tinelli.
Da allora
ascolto canzoni di ultima...