E addirittura, non oso lasciarlo languire,
non oso indulgere nel dolore ammaliante del ricordo;
una volta bevuta a fondo questa angoscia fra le più divine,
come potrei ancora cercare il vuoto mondo?
Titolo della poesia
Remembrance
Sono felice quanto più lontana
sospingo la mia anima dalla casa di argilla
nella notte spazzata dal vento e dalla luna,
e per i mondi di luce l'occhio vagabonda –
Quand'io non sono e nessuno accanto –
né terra né mare né cieli puliti –
ma solo spirito che erra all'aperto
e percorre l'immenso, l'infinito.
Ascolta, è proprio l'ora,
l'ora tremenda per te:
non senti rullarti nell'anima
uno scroscio di strane emozioni,
messaggere di un comando più austero,
araldi me?
Quando il giorno si mischia alla sera
e digrada dal cielo d'estate
io ti ho vista inchinare il tuo spirito
con l'amore di un idolatra.
Per averti spiata ogni ora
io conosco la mia signorìa,
e so che il mio magico influsso
può portare le tue pene lontano.
Pochi cuori mortali qui in terra
li consuma una simile febbre;
ma...
L'uccello muto che siede sulla pietra,
l'umido muschio che gocciola dal muro,
gli sparsi viottoli invasi dalle erbacce,
sono il mio amore – oh, quanto li amo!