La bellezza esportabile salverà l'Italia. Il modello della società dei consumi funzionava così: i posti di lavoro garantivano un salario che veniva usato per comprare beni che a loro volta producevano posti di lavoro. Lo schema è saltato perché noi imprenditori, per salvarci dalle troppe tasse, negli ultimi vent'anni ci...
Ventimila sindacalisti sono troppi. Per non parlare del nemico, la burocrazia. Va aggredita con una doppia task force. Una strategica, che semplifichi le norme e una tattica, di avvocati, che aiuti le vittime.
Eataly di Roma è una Disneyworld della bellezza italiana. Metà del cibo venduto sarà prodotto lì, a vista. Ci saranno persino le “sfogline” che tirano la pasta a mano, solo che sono tutti maschi, qualcuno anche laureato. Vorrei arrivare a pagarli meglio dei direttori marketing. E poi ci sarà l'arte,...
Ci salviamo solo se quadruplichiamo le esportazioni. L'ho detto l'altro giorno ai giovani imprenditori riuniti a Santa Margherita: non pensate all'Italia, pensate al mondo! Altrimenti il prossimo convegno lo fate a Lourdes.
Chi entra lì dentrodeve andare fuori di melone. Punto all'orgasmo. Se noi non godessimo nel fare l'amore e nel mangiare ci saremmo già estinti. Ma se fai l'amore addirittura con chi ami, allora l'orgasmo diventa subliminale. Se io li faccio innamorare di Eataly, avrò clienti fedeli per l'eternità.
Noi italiani siamo l'uno per cento del pianeta. Una pulce. Ma per una serie di circostanze siamo considerati i più “fighi”. Gli stranieri ci disistimano come senso civico, ma adorano la nostra qualità della vita. Quindi bisogna esportare bellezza: agroalimentare, moda e design, industria manifatturiera di precisione, arte e cultura.
Il nostro Paese fa 30 miliardi di esportazione agroalimentare. Sembra tanto, invece è una miseria. Anziché fare i poliziotti per stanare le imitazioni, andiamo in giro per il mondo a far innamorare i clienti dei nostri prodotti! A Roma ci sono 10 milioni e mezzo di turisti: sono pochissimi. Parigi...