Assistere l'autodeterminazione del popolo sulla base della massima uguaglianza possibile ela libertà, senza la minima interferenza di qualsivoglia potere, neppure provvisorio.
Marx è un comunista autoritario e centralista. Egli vuole ciò che noi vogliamo: il trionfo completo dell'eguaglianza economica e sociale, però, nello stato e attraverso la potenza dello Stato, attraverso la dittatura di un governo molto forte e per così dire dispotico, cioè attraverso la negazione della libertà.
Gli idealisti di tutte le scuole, aristocratici e borghesi, teologi, metafisici, politicanti e moralisti, religiosi, filosofi e poeti - non eccettuati gli economisti liberali, sfrenati adoratori dell'ideale - si offendono molto allorché si dice loro che l'uomo, con la sua meravigliosa intelligenza, le sue idee sublimi, e le sue aspirazioni...
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.
La rivoluzione sorgerà attraverso la spontanea organizzazione del lavoro e della proprietà comune da parte di associazioni di produttori e dall'altrettanto spontanea formazione delle comunità, non dalla suprema azione dello Stato.
la necessità di distruggere l'influenza d'ogni dispotismo in Europa, mediante l'applicazione del diritto d'ogni popolo, grande o piccolo, debole o potente, civile o non civile, di disporre di se stesso e di organizzare spontaneamente, dal basso in alto, attraverso la via di una completa libertà, al di fuori d'ogni influenza...