Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.
Mi sorprende sempre constatare quanto rari siano, soprattutto in Italia, i lettori disposti ad accettare questo libro per quello che è: uno studio sul destino umano, l'immagine d'un uomo che delle sue virtù e dei suoi difetti, delle sue esperienze personali e della sua cultura poco a poco si compone...
Quando si saranno alleviate sempre più le schiavitù inutili, si saranno scongiurate le sventure non necessarie, resterà sempre, per tenere in esercizio le virtù eroiche dell'uomo, la lunga serie dei mali veri e propri: la morte, la vecchiaia, le malattie inguaribili, l'amore non corrisposto, l'amicizia respinta o tradita, la mediocrità...