Orsù! seguiam questa stella benigna,
o donne vaghe, o giovinetti adorni:
tutti vi chiama la bella Ciprigna
a spender lietamente i vostri giorni,
senz'aspettar che 'l dolce tempo
torni,
ché, come fugge un tratto, mai non riede.
Se ci è alcuna a chi la fava piaccia,
la meglio infranta abbiam che ci si faccia,
con un pestel che insino a' gusci schiaccia,
ma a menar forte ell'esce de' mortai.
Dalla più alta stella
Disceso è in terra un divino splendore,
Gloriosa Regina,
Vergine e sposa, madre del Signore:
O luce mattutina,
Felice chi s'inchina
A questa santa madre onesta e pia.
La luna in mezzo alle minori stelle
chiara fulgea nel ciel queto e sereno,
quasi abscondendo lo splendor di quelle,
e 'l sonno aveva ogni animal terreno
dalle fatiche lor dïurne sciolti:
e 'l mondo è d'ombre e di silenzio pieno.
Cetrïuoli abbiamo e grossi,
di fuor pur ronchiosi e strani;
paion quasi pien' di cossi,
poi sono apritivi e strani;
e' si piglion con duo mani:
di fuor lieva un po' di buccia,
apri ben la bocca e succia;
chi s'avezza, e' non fa male.
La luna in mezzo alle minori stelle
chiara fulgea nel ciel queto e sereno,
quasi abscondendo lo splendor di quelle,
e 'l sonno aveva ogni animal terreno
dalle fatiche lor dïurne sciolti:
e 'l mondo è d'ombre e di silenzio pieno.