Trovo che si parli troppo. C'è la mafia parlata, la droga parlata, la politica parlata, persino il calcio parlato. Vorrei si facesse di più e prevalesse il silenzio.
L'arbitro è uno dei pochi film che ho voluto fare io in prima persona. Ciò che mi colpiva particolarmente degli arbitri è questa loro caratteristica di una fama che dura esattamente un'ora e mezza, in quei novanta minuti possono decidere le sorti delle squadre, le carriere dei giocatori, degli allenatori....
Oggi va tutto di corsa, e dunque anche la popolarità per un attore - specialmente in televisione - può durare lo spazio di qualche settimana. E anche i suoi guadagni. Col cinema, trent'anni fa, mi feci l'attico e superattico. Con la tv, oggi, devo combattere ogni giorno con le banche.
Dopo che mi ero sistemato avrei voluto fare un cinema più serio e mi sono messo a fare teatro, mi sono comprato la libertà: Feydeau, Shakespeare, Pirandello.
Nel film "La schiava io ce l'ho e tu no", mi divertivo ad interpretare un uomo privo di personalità, apparentemente trionfatore, ma in effetti vittima delle donne: uno standard degli anni Settanta.
Spesso le sceneggiature partivano come sketch, ed io mi ribellavo subito, cercavo di far capire che volevo interpretare un uomo, non un pupazzo, una maschera. A trent'anni pensavo che il futuro mi avrebbe riservato temi più agguerriti, più seri, e invece questo tipo di futuro non è venuto, non al...
Ricordo ancora il primissimo lavoro: era il 1960, avevo solo vent'anni. Mi presero come comparsa in uno sceneggiato televisivo che andava in diretta, e del quale ora non ricordo neppure il titolo, per una scena soltanto, seduto a un tavolo da poker fra Massimo Girotti e Giorgio Gora. Non avevo...
L'inizio degli anni Settanta fu un periodo speciale per gli uomini, coincideva con l'emancipazione femminile, che non corrispondeva ad una pari emancipazione da parte dei maschi. L'uomo era ancora legato alle cosce della madre, ed io mettevo un po' alla berlina quel tipo di personalità.
Arrivai a girare cinque film in un anno. La formula era abbinare l'erotismo, un erotismo più allusivo che altro, alla commedia, una commedia però di classe. Risultato: credo di essere stato l'unico attore italiano ad avere tre sue pellicole contemporaneamente nelle sale. Accadde nel 1975, con Il merlo maschio, Homo...