Se non vide, o se non previde completamente la Rivoluzione industriale nella sua piena manifestazione capitalistica, Smith osservò con grande chiarezza le contraddizioni, l'obsolescenza e, soprattutto, l'angusto egoismo sociale del vecchio ordine. Se egli era un profeta del nuovo, ancor di più era un nemico del vecchio.
I soldi sono una cosa singolare. Si collocano come una delle più grandi fonti di gioia dell'uomo. La morte è la sua più grande fonte di ansietà. I soldi differiscono da un'automobile, da una padrona o da un cancro nell'essere ugualmente importanti per quelli che li hanno e per quelli...
Si può formulare la regola che quanto più l'esercizio di un qualunque potere è antico, tanto più apparirà benevolo, mentre quanto più recente ne è l'assunzione, tanto più apparirà innaturale e perfino pericoloso.
Non occorrono né coraggio né prescienza per predire il disastro. Il coraggio è necessario per affermare che le cose vanno bene, proprio nel momento in cui stanno andando bene. Gli storici si divertono a crocifiggere il falso profeta del millennio. Non insistono mai sull'errore dell'uomo che a torto predisse l'Armageddon.
Tutte le razze hanno prodotto economisti di successo, con l'eccezione degli Irlandesi che senza dubbio possono vantare la loro devozione ad arti più alte.
Il socialismo, al nostro tempo, non è una conquista dei socialisti; il socialismo moderno è il figlio degenere del capitalismo. E così sarà negli anni a venire.