venerdì, Gennaio 31, 2025
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Frasi e Citazioni di Incipit Giorgio Bassani

Incipit di “Una lapide in via Mazzini, Cinque storie ferraresi”, di Giorgio Bassani Quando nell’agosto del 1945, Geo Josz ricomparv…

Quando nell'agosto del 1945, Geo Josz ricomparve a Ferrara, unico superstite dei centottantatré membri della Comunità israelitica che i tedeschi avevano deportato fin dall'autunno del '43, e che i più consideravano non senza ragione sterminati tutti da un pezzo nelle camere a gas, nessuno, in città, da principio lo riconobbe. Incipit Una...

Incipit di “Il muro di cinta, Cinque storie ferraresi”, di Giorgio Bassani Il cimitero era un vastissimo campo recintato, …

Il cimitero era un vastissimo campo recintato, ai piedi dei bastioni della città. Le lapidi parevano poche per quello spazio; si notavano più fitte soltanto nel tratto di verde dove cadeva l'ombra del muro di cinta. Incipit Il muro di cinta, Cinque storie ferraresi

Incipit di “Gli ultimi anni di Clelia Trotti, Cinque storie ferraresi”, di Giorgio Bassani A definirlo consolante, il vasto complesso arch…

A definirlo consolante, il vasto complesso architettonico del Camposanto Comunale di Ferrara, così come si presenta alla vista di chi riesce dall'angusta via Borso nell'immensa piazza della Certosa, c'è rischio, lo comprendo bene, di farsi ridere in faccia, o di guadagnarsi alla peggio qualche brutta qualifica! Incipit Gli ultimi anni di Clelia...

Incipit di “In esilio, Cinque storie ferraresi”, di Giorgio Bassani C’è sempre stato qualcosa che mi ha impedito di…

C'è sempre stato qualcosa che mi ha impedito di diventare veramente amico di Marco Giori, il figlio del signor Amleto Giori, noto proprietario di Ambrogio. (Ambrogio è il nome di un paese). Il primo inciampo è venuto dalla differenza di età. Nel 1930, quando Marco aveva vent'anni, io ne avevo soltanto quattordici. Incipit In...

Incipit di “Gli occhiali d’oro, Cinque storie ferraresi”, di Giorgio Bassani Il tempo ha cominciato a diradarli, eppure non …

Il tempo ha cominciato a diradarli, eppure non si può ancora dire che siano pochi, a Ferrara, quelli che ricordano il dottor Fadigati (Athos Fadigati, sicuro – rievocano –, l'otorinolaringoiatra che aveva studio e casa in via Gorgadello, a due passi da piazza delle Erbe, e che è finito così...

Incipit di “Dietro la porta”, di Giorgio Bassani Sono stato molte volte infelice, nella mia vita…

Sono stato molte volte infelice, nella mia vita, da bambino, da ragazzo, da giovane, da uomo fatto; molte volte, se ci ripenso, ho toccato quel che si dice il fondo della disperazione. E tuttavia ricordo pochi periodi più neri, per me, dei mesi di scuola fra l'ottobre del 1929 e...

Incipit di “La passeggiata prima di cena, Cinque storie ferraresi”, di Giorgio Bassani Ancor oggi non è difficile, frugando in certe b…

Ancor oggi non è difficile, frugando in certe bottegucce di Ferrara, mettere le mani su cartoline vecchie di almeno cinquant'anni. Sono vendute ingiallite dal tempo, macchiate di umidità. Una di queste mostra corso Giovecca, la principale arteria cittadina, come era allora, verso la fine del secolo scorso. Incipit La passeggiata prima di...

Incipit di “Il giardino dei Finzi-Contini”, di Giorgio Bassani Da molti anni desideravo scrivere dei Finzi-Con…

Da molti anni desideravo scrivere dei Finzi-Contini – di Micòl e di Alberto, del professor Ermanno e della signora Olga – e di quanti altri abitavano o come me frequentavano la casa di corso Ercole I d'Este, a Ferrara, poco prima che scoppiasse l'ultima guerra. Ma l'impulso, la spinta a...

Incipit di “Lida Mantovani, Cinque storie ferraresi”, di Giorgio Bassani Finché visse, Lida Mantovani ricordò sempre il …

Finché visse, Lida Mantovani ricordò sempre il breve periodo di tempo che aveva preceduto il parto. Ogni volta che ci ripensava, si commuoveva. Eppure, quei giorni non erano certo stati densi di avvenimenti e di sensazioni. Era vissuta per un mese distesa in un letto, in fondo a un corridoio....

Incipit di “Una notte del ’43, Cinque storie ferraresi”, di Giorgio Bassani Sul momento si può anche non accorgersene. Ma b…

Sul momento si può anche non accorgersene. Ma basta che uno sieda qualche minuto a un tavolino all'aperto del Caffè della Borsa, in Corso Roma, con davanti la rupe a picco, di un rosso quasi dolomitico, della Torre dell'Orologio, e poco più a destra la terrazza merlata dell'Aranciera, perché la...