Frasi e Citazioni di Incipit Ernst Jünger
Incipit di “Visita a Godenholm”, di Ernst Jünger Il mare era così liscio e immobile che, ai pied…
Il mare era così liscio e immobile che, ai piedi della scogliera, i suoi contorni si increspavano appena. Gruppi di uccelli marini riposavano sull'acqua. Pareva che, alla vista di quegli stormi sognanti, la desolazione, la solitudine della spiaggia si facessero ancora più profonde – che vi si intrecciasse il vuoto....
Incipit di “Lo Stato mondiale. Organismo e organizzazione”, di Ernst Jünger La domanda: «Dove stiamo oggi?» fa innanzitutto…
La domanda: «Dove stiamo oggi?» fa innanzitutto sorgere la controdomanda: «Ma stiamo poi da qualche parte?». È evidente che ci troviamo in movimento e, precisamente, in una forma di movimento che non possiamo chiamare propriamente «andare», né «procedere» e nemmeno «camminare». Da tempo invece tale movimento si compie accelerando.
È un...
Incipit di “Eumeswil”, di Ernst Jünger Il mio nome è Manuel Venator; sono steward nott…
Il mio nome è Manuel Venator; sono steward notturno nella casbah di Eumeswill. Non ho un aspetto appariscente; nelle gare posso contare su un terzo premio e quanto a donne non ho problemi. Ho quasi trent'anni; il mio carattere sembra faccia un'impressione gradevole – premessa indispensabile per la mia professione....
Incipit di “Nelle tempeste d’acciaio”, di Ernst Jünger Il treno si fermò a Bazancourt, una cittadina d…
Il treno si fermò a Bazancourt, una cittadina della Champagne. Scendemmo. Con rispettosa incredulità tendemmo l'orecchio al rimbombo lento e ritmato del fronte, simile a quello di un laminatoio, una melodia che poi, per lunghi anni, ci sarebbe stata familiare. Lontano, la nuvola bianca di uno shrapnel si dissolveva nel...
Incipit di “Un incontro pericoloso”, di Ernst Jünger Era la prima domenica di settembre, una giornat…
Era la prima domenica di settembre, una giornata azzurra. Spesso in quest'epoca lo splendore dell'estate concentra le sue ultime forze in un'ultima festa prima che avvampino i colori autunnali. Le notti sono più fresche; così l'alba si bagna di rugiada e la mattina è tiepida e gradevole. Il fogliame degli...
Incipit di “Boschetto 125. Una cronaca delle battaglie in trincea nel 1918”, di Ernst Jünger Ogni volta che incomincio a scrivere su uno di...
Ogni volta che incomincio a scrivere su uno di questi esili quaderni che si possono così facilmente infilare in un tascapane, mi viene da pensare che, forse, non farò scorrere la matita sull'ultima pagina. Ne ho già completata un'intera serie con rapporti giornalieri, brevi osservazioni, rapidi disegni. Li tengo a...
Incipit di “Il tenente Sturm”, di Ernst Jünger I comandanti dei plotoni della terza compagnia …
I comandanti dei plotoni della terza compagnia avevano l'abitudine di trascorrere assieme le ore che precedevano il tramonto. In quel momento del giorno i nervi erano freschi, tutti i dettagli riacquistavano il proprio valore, e si continuava instancabilmente a ribadirli in infiniti colloqui. Se ci si incontrava la mattina, dopo...
Incipit di “Sulle scogliere di marmo”, di Ernst Jünger Voi tutti conoscete la selvaggia tristezza che …
Voi tutti conoscete la selvaggia tristezza che suscita il rammemorare il tempo felice: esso è irrevocabilmente trascorso, e ne siamo divisi in modo spietato più che da quale si sia lontananza di luoghi. Le immagini risorgono, più ancora allettanti nell'alone del ricordo, e vi ripensiamo come al corpo di una...