giovedì, Novembre 21, 2024
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Frasi e Citazioni di Incipit Aristofane

Incipit di “Gli Acarnesi”, di Aristofane Diceopoli: Quante trafitte a questo cuore! Gioi…

Diceopoli: Quante trafitte a questo cuore! Gioie n'ebbi poche, assai poche, due o tre; ma dispiaceri... Sí, conta le arene! Incipit Gli Acarnesi

Incipit di “I cavalieri”, di Aristofane Servo A: Poveri noi, che guai, poveri noi! Mand…

Servo A: Poveri noi, che guai, poveri noi! Mandino i Numi un accidente a quella birba d'un Paflagone comperato ultimamente e a tutti i suoi consigli! Dal dí che s'è ficcato in questa casa, da mane a sera appioppa botte ai servi! Servo B: Un accidente a secco, a questa schiuma dei Paflagoni, ed alle sue calunnie! Servo...

Incipit di “La pace”, di Aristofane Servo A: Dà, dà una pizza per lo scarafaggio, s…

Servo A: Dà, dà una pizza per lo scarafaggio, sbrìgati! Servo B: Eccola, dagliela, gli prenda un accidente a secco! E non gli càpiti di trangugiare mai pizze piú ghiotte! Servo A: Un'altra, qui, di merda di somaro! Servo B: Siamo daccapo? E dov'è andata quella che gli hai portata adesso adesso? Non l'ha voluta? Servo A: Macché! Se...

Incipit di “Ecclesiazuse”, di Aristofane Prassagora: Della tornita lampa occhio fulgente…

Prassagora: Della tornita lampa occhio fulgente, ora che appesa e bene in vista sei, la tua sorte esporremo e i tuoi natali. Poi che da figulino impeto espressa col volubile disco, un rutilante sole hai nel becco, dà con la tua fiamma il convenuto segno. In te soltanto fiducia abbiamo, e con ragion; ché pure quando proviamo afrodisiache...

Incipit di “Lisistrata”, di Aristofane Lisistrata: Di’ che qualcuno le avesse invitate…

Lisistrata: Di' che qualcuno le avesse invitate alla festa di Bacco, o di Colìade, o delle Genetìllidi, o di Pane, che pigia pigia ci sarebbe stato di timpaniste! Da sbarrar la via. Ora, invece, non c'è nessuna donna. Incipit Lisistrata

Incipit di “Tesmoforiazuse”, di Aristofane Mnesiloco: Quando ti si rivede, o rondinella! P…

Mnesiloco: Quando ti si rivede, o rondinella! Perdio, l'amico, qui, tira alla pelle: mi porta a zonzo da stamani all'alba. Prima ch'io sputi un'ala di polmone, si può sapere dove andiamo, Euripide? Euripide: Udir non devi ciò che or or vedrai con gli occhi tuoi. Mnesiloco: Come hai detto? Ripetilo. Non ci devo sentir? Euripide: No, quando sia presso a...

Incipit di “Le rane”, di Aristofane Rosso: Devo dirne qualcuna delle solite, padron…

Rosso: Devo dirne qualcuna delle solite, padrone mio, che fanno sempre ridere gli spettatori? Dioniso: Sí, quella che vuoi, tranne: mi schiaccia! Questa te la puoi risparmiare: oramai fa proprio rabbia. Rosso: Neppure un'altra fine fine... Dioniso: Tranne: mi stritola! Rosso: Di' un po': ne dico una proprio tutta da ridere? Dioniso: Coraggio! Basta che poi non dica... Rosso: Che? Dioniso: Mutando spalla alla forca,...

Incipit di “Le nuvole”, di Aristofane Ahimè, o potente Giove, come sono lunghe queste…

Ahimè, o potente Giove, come sono lunghe queste notti! Non finiscono più. Non vorrà mai farsi giorno? Eppure è da un pezzo che ho sentito il gallo, m i servi giù ancora a russare... ... (guardando il figlio) E neppure questo bellimbusto si sveglia la notte, ma, tutt'avvolto in un mucchio di pellicce, pacifico scorreggia. Incipit Le nuvole

Incipit di “Le vespe”, di Aristofane Sosia: Ehi, che fai, Rosso, poveraccio? Rosso: …

Sosia: Ehi, che fai, Rosso, poveraccio? Rosso: Monto la guardia! Cerco d'ammazzare il tempo! Sosia: Hai qualche vecchio conto da saldare alle tue coste? Sai che bestia è quella che custodiamo? Rosso: Altro se lo so! Ma voglio appisolarmi un pocolino! Sosia: E tu risica! Giusto anche a me scende un sonno dolce dolce sulle pàlpebre! Incipit Le vespe

Incipit di “Uccelli”, di Aristofane Sperarbene: Diritto, dici, dove c’è quell’alber…

Sperarbene: Diritto, dici, dove c'è quell'albero? Gabbacompagno: Crepa! – Questa, poi, gracchia un dietro fronte! Sperarbene: Pover'òmo, che andiamo in su e in giú? Gira e rigira, ci ammazziamo a ufo! Gabbacompagno: E io, misero me, per dare ascolto a una cornacchia, me ne vado a zonzo per piú di mille miglia! Sperarbene: E io, per dare ascolto...

Incipit di “Pluto”, di Aristofane Nocciola: Giove mio! Santi Numi! Oh, che fastid…

Nocciola: Giove mio! Santi Numi! Oh, che fastidio stare al servizio d'un padrone pazzo! Il servo potrà dar consigli d'oro sin che gli piace: se chi tiene il mestolo si vuol rompere il collo, dopo, i guai sono a mezzo! Ché il diavolo non vuole ch'abbia la signoria del proprio corpo chi ci sta dentro, ma chi...