Frasi e Citazioni di Incipit Alfredo Oriani
Incipit di “Oro, Incenso, Mirra”, di Alfredo Oriani – Mostratemi dunque un piedino. Ella lo allungò…
- Mostratemi dunque un piedino.
Ella lo allungò subito fuori dalla corta sottana nera.
- Grazie, principessa.
- Mi avete riconosciuta? – domandò con un tremito nella voce sottile, abbassando vezzosamente il volto sotto il mascherino per guardare la scarpetta scollata, in pelle bronzina, a bottoncini rotondi sopra un fianco, che teneva ancora...
Incipit di “Vortice”, di Alfredo Oriani – Aspettatemi dunque! – esclamò l’avvocato Gugl…
- Aspettatemi dunque! – esclamò l'avvocato Guglielmi, indugiando nel rimettersi il pastrano grigio da mezza stagione, e aperse la bussola, che dal caffè dava sotto il portico.
Gli altri due si erano fermati ad attenderlo.
Incipit
Vortice
Incipit di “Gelosia”, di Alfredo Oriani Nell’afa del meriggio Mario sollecitava colla f…
Nell'afa del meriggio Mario sollecitava colla frusta il grasso cavallo.
La strada, larga e dritta, in quell'incendio di sole sembrava confondersi col tremolìo dell'aria, entro la quale la polvere, sollevandosi, metteva tratto tratto una nebbia giallognola. Il caldo era soffocante. L'ombra, ritiratasi sotto gli alberi, ne allargava la base dei tronchi,...
Incipit di “Olocausto”, di Alfredo Oriani Egli uscì a testa alta, col volto lucido di que…
Egli uscì a testa alta, col volto lucido di quel sorriso, che sembra illuminarsi dall'interna contentezza di un buon pranzo.
Aveva mangiato copiosamente, solo ad un tavolino dell'ampia sala bislunga, nella quale gli avventori rumoreggiavano, e i camerieri in giacchetta nera e cravatta bianca mutavano correndo i piatti sporchi coi piatti...
Incipit di “Fino a Dogali”, di Alfredo Oriani Casola Valsenio, 25 dicembre 1885. Sono caduto …
Casola Valsenio, 25 dicembre 1885.
Sono caduto il giorno tre di questo mese nel pomeriggio. La giornata era fosca. Grosse nuvole oscillavano nel cielo sotto la pressione di un vento troppo alto per essere sentito. L'aria, ancora più calda che umida, bagnava tutte le piante come di un sudore malato.
Nella caduta...
Incipit di “La disfatta”, di Alfredo Oriani La contessa Ginevra volse la testa con un sorri…
La contessa Ginevra volse la testa con un sorriso, tendendo al vecchio medico la bella mano bianca, sulla quale non brillava che il sottile anello matrimoniale.
- Perché così tardi stasera?
- Esco ora dalla casa del marchese Roderigi: sta un po' meglio, il caso è nullameno disperato.
Qualcuno degli invitati scambiò un'occhiata...