Mi impegno a creare un'arte che sia per lo spettatore, in qualunque condizione si trovi, una sorta di calmante cerebrale, di tregua, di piacevole certezza che doni pace e tranquillità.
Dipingere una natura morta consiste nel trasporre i rapporti fra gli oggetti del tema, con l'accordo di diversi valori cromatici e delle loro correlazioni. Bisogna però rendere le emozioni che essi risvegliano.
Oggetto della pittura non è più descrivere la storia poiché la si trova nei libri. Noi ne abbiamo un concetto più alto. Con la pittura l'artista esprime le proprie visioni interiori.
Non bisogna considerare il pensiero di un pittore come estraneo ai suoi mezzi, perché è solo nella misura in cui essi lo servono che quel pensiero ha un valore; e quei mezzi devono essere tanto più completi (dico completi, non complicati) quanto più il pensiero è profondo. Per me è...
Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell'arte plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.
Vedere è già un atto creativo che richiede impegno. Tutto ciò che osserviamo nella vita quotidiana subisce, più o meno, la deformazione prodotta dalle abitudini acquisite, questione forse più tangibile in un'epoca come la nostra, dove cinema, pubblicità e riviste ci impongono ogni giorno un cumulo di immagini già predisposte,...
Quel che più mi interessa non è la natura morta, né il paesaggio, ma la figura. La figura mi permette ben più di altri temi di esprimere il sentimento, diciamo religioso, che ho della vita.
Per l'artista la creazione comincia dalla visione. Vedere è già una operazione creatrice e che esige uno sforzo. Tutto ciò che noi vediamo, nella vita quotidiana, subisce più o meno la deformazione che producono le abitudini acquisite. Lo sforzo necessario per liberarsene esige una sorta di coraggio; e questo coraggio...