Non è il fatto che Gesù è più potente degli altri uominiad attirare energicamente l'attenzione su di lui, ma il fatto che vuole essere così mansueto ed umile di cuore (Mt. 11,29) e perciò così povero di spirito (Mt. 5, 3) che attraverso questo sentimento umano d'amore può trasparire limpidamente...
Questa sua opera, indivisibile dalla sua singola divina missione e dalla sua esistenza scalpellata a effige ammonitrice, egli l'ha sentita come una cavalcata avventurosa verso il nuovo e l'inesplorato.
Delle modernità vuote d'istinto religioso, che gli vengono strombazzate in faccia dalla stampa, dalla radio ed abbastanza spesso anche dal pulpito,è sazio da gran tempo.
Il popolo cristiano… oggi cerca con la lanterna uomini da cui si irradi qualcosa della luce e della vicinanza dell'origine. Di modernità vuote di istinto religioso è sazio da gran tempo.
Non pensare che quando i cavalli di battaglia della Santa Inquisizione, del Santo Ufficio, sono stati eliminati, si possa entrare nelle celeste Gerusalemme cavalcando il mite asino dell'evoluzione tra lo sventolare delle palme.
Non si vuol credere se non a ciò che si comprende con la propria umana sapienza, a ciò che rientra nelle proprie categorie anche le più sublimi: ciò che le oltrepassa, la sapienza di Dio, appare irrazionale.
Chi, all'infuori di Dio, conosce le esperienze dei santi che, portati attraverso il cielo e l'inferno, dai posti più nascosti sollevano dai cardini interi campi della storia, spostano montagne intere di colpa, ed in situazioni senza scampo hanno aperto un varco? Ciò sia detto qui solo di passaggio e sottovoce...