La tragedia greca, e non la filosofia greca con la quale i cristiani hanno soprattutto dialogato, rappresenta la grande e valida cifra di Cristo, evento dell'umanità in quanto assomma in sé e supera tutte le cifre anteriori.
I giovani pongono domande. Chi sa dare la risposta? Prima di domandare i giovani si guardano intorno con una diffidenza metodica non ingiustificata. Questi uomini, che si dicono cristiani, su che cosa fondano la loro pretesa? Sull'abitudine, sulla tradizione, su qualcosa che hanno imparato a memoria nell'istruzione giovanile? Ma tutto...
Appena la volontà creata volesse rendersi autonoma accanto ed al di fuori di quella divina, dovrebbe attingere da se stessa la forza dell'attuazione e si condannerebbe perciò al fallimento.
In un mondo senza bellezza, in un mondo che non ne è forse privo, ma che non è più in grado di vederla, di fare i conti con essa, anche il bene ha perduto la sua forza di attrazione, l'evidenza del suo dover-essere-adempiuto; e l'uomo resta perplesso di fronte ad...
Non è lo sforzo, anche massimo, dello strumento che garantisce il successo, ma la perfetta disponibilità a fare il minimo di propria iniziativa, per affidare tutte le proprie possibilità a Colui che guida lo strumento.
Come può verificarsi rivelazione? Come l'abisso e l'oceano di tutta la realtà potrà rendersi conoscibile? ed udibile ad una "goccia da un secchio" e al "granello di polvere" (Is 40, 15), come "l'erba secca", il "fiore che appassisce" può essere toccato dalla "parola del nostro Dio" che "dura sempre" (Is...
Il suo rifiutonon può che essere una profonda minaccia per la persona: non annienterà la persona nell'uomo, ma potrà sfigurare il suo volto fino a renderlo irriconoscibile.