Quando alla seconda persona io dico che realmente ho tenuto essere in essenzia una con la prima, e cusì la terza; perché essendo indistinte in essenzia, non possono patire inequalitàsolo ho dubitato come questa seconda persona se sia incarnata, ma non ho però mai ciò negato né insegnato.
Ricorda che Prometeo non fu gradito agli dei, o perché costui, spargendo i tesori degli dei, sembrava incitare al torpore il genere umano, ovvero perché costui faceva comune promiscuamente a degni e indegni una cosa eccellentissima.
Non è cosa sí manca, rotta, diminuta e imperfetta, che, per quel che ha principio formale, non abbia medesimamente anima, benché non abbia atto di supposito che noi diciamo animale. E si conchiude, con Pitagora e altri, che non in vano hanno aperti gli occhi, come un spirito immenso, secondo...
Poi che spiegat'ho l'ali al bel desio,
Quanto piú sott'il piè l'aria mi scorgo,
Piú le veloci penne al vento porgo,
E spreggio il mondo, e vers'il ciel m'invio.
Né del figliuol di Dedalo il fin rio
Fa che giú pieghi, anzi via piú risorgo.
Ch'i' cadrò morto a terra, ben m'accorgo,
Ma qual vita pareggia al...
Da questo possiamo inferire una essere la omniforme sustanza, uno essere il vero ed ente, che secondo innumerabili circostanze e individui appare, mostrandosi in tanti e sí diversi suppositi.
Lo ente, logicamente diviso in quel che è e può essere, fisicamente è indiviso, indistinto ed uno; e questo insieme insieme infinito, immobile, impartibile, senza differenza di tutto e parte, principio e principiato.