Noisiamo forse la generazione meno competitiva della storia. I social ti fanno capire subito che il mondo è grande e ognuna di noi ha la sua nicchia: se uno stilista vuole una ragazza alta e bruna non chiama me, e io lo capisco e ci sto. Zero rosicamenti. In più...
Per una donna gli accessori sono fondamentali: gli orecchini, una collana e una bella borsa possono elevare un paio di jeans e una t-shirt, creando un look perfetto.
Anche il pubblico rispetto a vent'anni fa è cambiato, non solo noi modelle. Oggi vogliono conoscerci meglio, vedere che cosa mangiamo, dove andiamo la sera.
La prima agenzia a cui mi rivolsi mi disse che non avrei mai sfilato per Victoria's Secret: ero troppo grossa. Lo stesso giorno ho incontrato Luiz Mattos, che è ancora il mio manager, e poche stagioni dopo sfilavo proprio per Victorias's Secret.
Le critiche oggi sono molto più dure di un tempo. Magari vent'anni fa un'attrice faceva un brutto film, e ok, usciva una stroncatura. Una. Ed era scritta da un critico, cioè uno che aveva studiato. Oggi chiunque si sente in dovere di intervenire su tutto.
Adoro fare regali e comprare oggetti per la casa. Quanto agli abiti, non amo fare shopping e provare vestiti nei camerini. Sono fortunata perché tutti gli stilisti vogliono che indossi i loro vestiti e me li mandano. Ma la mia passione sono gli occhiali da sole.
Steven Meisel è una delle persone con cui preferisco lavorare. Abbiamo un legame speciale. Con lui imparo ed esploro il mio mestiere. Mi fa sentire bella e, soprattutto, cosa che non capita spesso, le foto escono meglio di come le immaginavi.
Da bambina volevo essere una psicologa forense, oppure una dottoressa di pronto soccorso o un'amazzone o una giocatrice di pallavolo. Però sapevo anche che avrei voluto fare la modella, e queste altre passioni sarebbero state complementari. Oggi lavoro senza tregua per comprare un mio ranch che abbia un campo di...