Il mondo della recitazione ha fatto sempre parte della mia vita, infatti, mio padre portava me e i miei fratelli sui set, per cercare di passare più tempo con noi, poiché era molto spesso fuori per lavoro, quindi o andavamo noi sul set o ci si vedeva pochissimo.
In Italia il successo non è proporzionale alla qualità. Un tronista risulta più popolare di un attore che fa il suo mestiere da trent'anni. Questa è conosciuta come fenomenologia, di cui il nostro Paese è ghiotto.
Per chi ha un nome come il nostro, non tutto è facile. In Italia, purtroppo, l'accezione di “figlio d'arte” è negativa, proprio per questo, molto spesso abbiamo rinunciato a collaborare insieme, per non sentire le solite storie.
La scelta coraggiosa, secondo me, è quella di dire sempre ciò che si pensa,...
In generale mi creano problemi quei personaggi troppo vicini a me. Non amo interpretarli, poiché mi sembra di non lavorare. Mi piace trovare differenze tra me e il personaggio che interpreto. Credo che debba essere l'attore ad avvicinarsi al personaggio e non il contrario.
Se vieni da un altro tipo di ambiente, il successo ti può sconvolgere completamente. Nel mio caso, fin da piccolo sono stato abituato a vivere nel successo, mio padre era molto famoso e tutta la famiglia era sotto i riflettori.
Con i personaggi teatrali ci convivi per tanti giorni e alla fine ti ci affezioni. Di solito, scelgo dei personaggi che siano lontani da me, con delle debolezze e dei difetti, che, poiché non mi appartengono, riesco ad esaltare di più