Ho dormito in via Montenapoleone a Milano per mandare un messaggio. Quando io dico: "Qui la gente viene a fare shopping, io ci dormo", denuncio il fatto che a 50 metri dalla via del lusso milanese ci sono i barboni che dormono per strada. C'è sempre un messaggio in quello...
In me i giovani hanno trovato una figura trasversale, che ha avuto un certo successo nel suo lavoro, e che non si vergogna di essere quello che è, di andare in giro con le mani tatuate o in pigiama. Perché vado oltre le apparenze.
È una follia pensare che si possa cancellare la moneta unica. Se crollasse, per esempio, la Germania, che ha un Pil che per il 52% dipende dall'export, non venderebbe più. E a me hanno insegnato che se spegni la locomotiva il treno non va più.
Mi sono reso conto che non ero abbastanza vecchio per disinteressarmi dell'evoluzione del mondo dei giovani e delle sue convenzioni di dialogo. Per questo non potevo fare a meno dei social network. Qualsiasi cosa uno faccia non può prescindere dalla conoscenza delle nuove generazioni.
Mio padre mi ha dato fiducia. È mancato 17 anni fa e ancora mi si rompe la voce, quando parlo di lui. Mi diceva: laureati e avrai le chiavi della famiglia. Così è stato. E quei 18 miliardi di lire in debiti erano garantiti dalle mie quote, non da beni...
Punto sull'intelligenza dei ragazzi, che capiscono i miei messaggi. La manifestazione edonistica ha una sua funzione: se io vado al cinema a vedere "il pirata dei Caraibi" esco più carico, mi genera endorfina, che ha una ripercussione positiva sulla quotidianità.
Io posto delle cose che potrebbero spingere la gente a tirarmi i pomodori virtuali. Ma i giovani non sono stupidi e hanno capito che io voglio diffondere un certo tipo di approccio alla vita.
Qua in Italia si tende a mascherare il successo. Cosa c' è di male? Fra i miei follower ho tanti dipendenti della Ima, ho trovato anche le mie foto dal meccanico accanto a un calendario femminile. L'altro giorno in treno mi ha fermato un ragazzo per fare un selfie, poi...