Le università debbono preparare questo cambiamento della prassi attuale; debbono ridare vita alle loro forme gotiche, senza più giocare con i titoli che esse attribuiscono e senza ridurli a vuoti nomi.
Se è vero che il più grande danno che possano subire gli studenti, dal punto di vista delle università e della vita scientifica in generale, è quello di essere portati a considerare che la scienza superiore, che non può essere che spirito e vita, e non si esteriorizza che per...
È vero che molti acquistano così più conoscenze; ma dimentichiamo che l'acquisizione pura e semplice di conoscenze qualsiasi non è affatto il fine dell'università, che è, piuttosto, il sapere, e il compito non è quello di riempire la memoria, e neppure, semplicemente, di arricchire la ragione, ma piuttosto di risvegliare...
Non si dovrebbe fare a meno di consigli avveduti, e l'organizzazione dell'università offre abbastanza occasioni di dispensarne, ma la minima traccia di obbligo, la più leggera pressione di un'autorità superiore è pregiudizievole.
Se uno Stato includesse diverse lingue, inviterebbe tutti gli intellettuali compresi nel suo territorio ad unirsi subito, strettamente, per formare una totalità. Me è chiaro che essi rappresenterebbero due partiti contrapposti; ogni lingua cercherebbe di strappare il favore del potere: non ci sarebbe sincera fratellanza che fra gli utenti di...
Se la moralità deve purificarsi e la coscienza chiarificarsi, i costumi le convenzioni ereditati non devono assolutamente essere immutabili, ma al contrario, riformabili, e devono anche effettivamente essere riformati.
La teologia speculativa ci minaccia con una contrapposizione tra dottrina esoterica e dottrina essoterica, per nulla conforme alle parole di Cristo, il quale vuole che tutti siano istruiti da Dio.
Gli argomenti sono spesso trattati come se fossero destinati non a colore in cui lo spirito scientifico deve svilupparsi ma, al contrario, a quelli per i quali esso deve rimanere per sempre estraneo.
Non c'è nulla di più meschino. Un professore che ripete e fa ricopiare sempre il contenuto di uno stesso quaderno, scritto una volta per tutte, richiama fastidiosamente alla memoria il tempo in cui non esisteva ancora la stampa: il semplice fatto che un saggio dettasse in pubblico un suo manoscritto...
Quasi tutti ammettono che gli uomini devono possedere non soltanto una grande varietà di conoscenze, ma una scienza vera e propria. Dovunque se ne ha l'intuizione, dovunque il desiderio.
Il liceo non deve accogliere che un'elite di giovani e, similmente, non deve mandare all'università che un'ulteriore elite: ma poiché esso è solo preparatorio, e non è tenuto a scoprire le attitudini, non gli si può affidare il compito di decidere definitivamente sul grado di attitudine scientifica.