Non è da tutti partecipare quattro volte ai Giochi Olimpici. Aver conquistato il pass per Rio mi ha permesso di essere il primo pugile italiano a centrare questo obiettivo.
Spesso i ragazzi vengono a chiedermi dei consigli, e fa sempre piacere. E' una vita che mi alleno con loro e che mi seguono come modello. Non chiudo assolutamente la porta alla possibilità di insegnare quando smetterò di combattere.
Il pugilato non è uno sport violento come pensano in molti ma al contrario aiuta a gestire la propria rabbia e a incanalarla verso una direzione positiva.
Non studio o guardo mai i miei avversari prima di incontrarli. Mi concentro molto su me stesso, le mie motivazioni, la mia testa e poi, una volta sul ring, grazie all'esperienza e alla creatività riesco a prendere le misure del mio avversario e focalizzarmi sull'unico importante obiettivo: portarmi la vittoria...
Confesso che all'inizio, quando le donne hanno cominciato a fare pugilato, una decina di anni fa, ero piuttosto scettico. Non si muovevano bene, “scimmiottavano” il pugilato. Ora invece sono padrone di questo sport, fanno una preparazione attenta e sono atlete a tutti gli effetti.
Il pugilato fa bene, coinvolge tutto il corpo: dai piedi alla testa, muove ogni muscolo. E, naturalmente, tiene in forma anche il cervello, perché non si basa solo sulla forza, ma su tattica e strategia.
Ogni medaglia è importante e carica di significato. Ricordo benissimo ogni match e ogni avversario. Forse le più belle sono le medaglie d'oro ai Mondiali di Chicago 2007 e di Almaty nel 2013 anche se le medaglie olimpiche hanno sempre un sapore unico.
Sono orgoglioso di essere un esempio positivo per molti ragazzi delle mie parti. Con la mia vita faccio capire che è possibile emergere in modo onesto.
Consiglierei il mio sport a tutti: giovani, donne e bambini perché da “nobile arte” quale è, insegna davvero i valori veri della vita quali il rispetto del proprio avversario e la gestione delle proprie emozioni, anche negative.
Non è da tutti partecipare quattro volte ai Giochi Olimpici. Aver conquistato il pass per Rio mi ha permesso di essere il primo pugile italiano a centrare questo obiettivo.
Mia moglie Laura Maddaloni, che è stata campionessa italiana, è l'esempio di quanto il judo faccia bene. Allena forza e mente. Ed è anche un metodo di difesa personale efficace. Per una donna, quindi, un'attività fisica doppiamente efficace.