Giocandoci sempre meno, l'erba, che quest'anno è più alta e lenta, è diventata terra di conquista per questi grandi, reattivi, atleti che ci sono adesso nel tennis. Gli stessi che si fanno notare in tutti i tornei. Gli Slam sono diventati lo specchio del circuito.
Io sono il mio tennis: sul campo non fingevo, ero proprio io. Non mollo mai, e questo è contemporaneamente un pregio e un difetto. Lo sport è onesto: vinci o perdi, senza compromessi. E io ho sempre avuto problemi ad accettare i compromessi.
Sulla terra non ero abbastanza bravo, ecco tutto. Per due o tre match potevo battere chiunque, poi mi spazientivo, volevo fare il punto. Sul rosso, invece, vince chi non fa l'ultimo errore. E poi ero troppo alto e pesante per la terra: passavo due turni ed ero cotto come un...
Quando l'anno scorso ebbi un infortunio, i giornali del mio paese dettero più spazio alla mia gamba che alla crisi del Golfo. E lì mi sono chiesto seriamente cosa fossi diventato per questo paese.
Avevo tutto. Soldi, fama, auto, donne. Eppure mi sentivo infelice. Forse perché i valori a cui mi aggrappavo erano falsi. Mi tornavano in mente le biografia di Marilyn e James Dean, di tante star che al culmine della celebrità avevano trovato la morte, magari suicidandosi.
Quando sei giovane, sei in cerca della tua identità e vincere è un modo per esprimerti. Quando perdevo volevo morire. E poiché con la vittoria diventavo qualcuno, di conseguenza, nella sconfitta non ero nessuno.
Io sono un "Giocatore", nato con la voglia di vincere, e tutto ciò fa parte della mia indole. Che sia tennis o siano gli scacchi, io voglio giocare non solo per farlo, ma perché mi piace mettermi alla prova.
Questa è la storia della sua carriera finora. Berdych ha un gran talento e tanta potenza, arriva spesso ad un passo dalla vittoria, ma succede qualcosa nella sua testa nel momento chiave del match. È un vero peccato, perché è un giocatore affascinante da guardare.
È davvero di un'altra categoria rispetto a tutti gli altri tennisti, qualcosa di unico per completezza di gioco. E con questa finale ha spedito un messaggio agli avversari: "Roger può migliorare ancora".