I filosofi considerano le passioni che ci travagliano come vizi dei quali gli uomini cadono vittime per propria colpa; ed è per questo che hanno l'abitudine a deriderle, deplorarle, biasimarle, o (se vogliono essere considerati più devoti) di maledirle. Essi si ritengono pertanto di fare opera divina e di toccare...
Ciascuno ha il sovrano diritto di pensare liberamente in materia religiosa e poiché non è dato di supporre che si possa recedere da tale diritto, deterrà ciascuno il sovrano diritto e la sovrana autorità di giudicare liberamente in materia di religione e conseguentemente di spiegarsela e interpretarsela.
Voi dite che io pongo gli uomini in tale dipendenza da Dio da renderli simili agli elementi, alle piante e alle pietre, ciò è sufficiente che avete frainteso completamente la mia opinione e che confondete ciò che è proprio dell'intelletto con l'immaginazione.
Sarà più sicura e salda e meno sottoposta alla fortuna quella società che è fondata e governata da uomini saggi ed attenti. Viceversa quella che è costituita da uomini rozzi ed incapaci dipende in massima parte dalla fortuna ed è meno salda.
Se il Bene rispetto a Dio implica che l'uomo giusto produca in Dio una certa soddisfazione e il ladro un certo disgusto, né l'uno né l'altro possono produrre in Dio né Gioia né dispiacere.