Se riguardo alla natura umana le cose fossero disposte in modo tale che gli uomini desiderassero soprattutto ciò che è particolarmente utile, non vi sarebbe bisogno di artificio alcuno per ottenere concordia e lealtà.
Nessuna cosa potrebbe tendere alla propria distruzione per sua natura, ma, al contrario, ciascuna cosa possiede in sé un conato sia a conservarsi nel suo stato, sia a portarsi ad unomigliore.
Quello che so, è che tra il finito e l'infinito non esiste alcuna proporzione; cosicché la differenza che può sussistere tra la più grande e la più eminente delle creature e Dio è esattemente la stessa che c'è tra Dio e il più infimo degli esseri.