La mia idea era quella di valorizzare un elemento basilare della nostra cultura gastronomica e attribuirgli il giusto valore. Se ci si pensa, il brodo è da sempre un ingrediente imprescindibile da molte nostre ricette. Io desideravo scinderlo e proporlo nella sua essenza, affinché il commensale potesse coglierne appieno gusto...
Tecnicamente divenni chef proprio con Gualtiero Marchesi all'Albereta, quando Carlo Cracco se ne andò. Io ero sous, Marchesi rifletteva su cosa fare per sostituire il partente, io andai da lui e gli dissi: "Se vuole prendermi in considerazione, io mi sento pronto". Lui sulle prima fu dubbioso, "sei giovane, è...
In Italia, nonostante tutto, non riusciamo sufficientemente a fare squadra. Siamo troppo individualisti, così non sfruttiamo appieno le nostre potenzialità. Però la situazione è migliorataMa occorre ancora qualcosa, per conquistare la leadership; altrove riescono meglio a unirsi; dobbiamo superare le invidie, perché abbiamo tutto. Dobbiamo slegarci dagli stereotipi "lasagna e...
I riconoscimenti sono legati a tanti fattori: bisogna dare tempo al tempo, senza essere troppo impulsivi. Se t'impegni bene, gli allori arrivano. Ducasse mi disse un giorno: "Per avere successo occorrono tre elementi: lavoro, lavoro, lavoro". Sono d'accordo con lui.
È cambiata la professione, è cambiato il mondo, oggi uno chef è automaticamente anche un po' manager. Io mi approcciai a questa logica proprio da Ducasse, fu lui ad aprirmi nuove prospettive, e avevo solo 22 anni. Vedevo lui che iniziava a costruire un impero, mi colpirono molto la sua...
Nel dna friulano c'è l'impegno, la determinazione, la disposizione alla fatica, la serietà, la caparbietà. Persino la cocciutaggine, che spesso ti consente di superare gli ostacoli.
Con la brigata sono esigente, le regole sono precise: servono a raggiungere determinati obiettivi. Rivendico questo atteggiamento: sono concreto, guardo ai risultati. In tanti sono fenomenali a parole; io parlo con quello che ho realizzato.
La mia cucina negli arredi è moderna e attuale, come la mia filosofia. Precisione, rigore, organizzazione, sono tutti aspetti fondamentali per la buona riuscita di un piatto e devono percepirsi già nel momento in cui un ospite entra in cucina.
Oggi la mia cucina è orientata in modo più determinato sul mondo vegetale, cosa che dieci anni fa non consideravo più di tanto. È stato per me un passaggio fondamentale, un cambiamento di prospettiva; sono andato a recuperare prodotti cui prima non davo il valore che attribuisco loro adesso. Oggi...
La prima volta che incontrai Gualtiero Marchesi fu perché decisi di presentarmi e propormi, senza un appuntamento. Mi prese subito a lavorare, non passò neanche un giorno. Era il 1989. La mia idea è sempre stata: se vuoi una cosa, vai e prova a prendertela. Così anche fu con Alain...
Il mio sogno, ancora da strutturare, è un ristorante dove il cliente interagisca con la cucina, non sia fermo al tavolo ma mangi seduto via via in varie postazioni, ognuna dedicata a un piatto, dove questo viene preparato live e raccontato. Insomma, un luogo dinamico, in movimento. M'immagino in futuro...