Una coincidenza, una sfida, un colpo di fortuna, così è iniziata la mia carriera di scalatore urbano. Pensavo che i palazzi non fossero arrampicabili, e sono riuscito a salirne uno. Ero sicuro che sarei morto e sono ancora vivo.
Accetto di rischiare la vita scientemente perché ho la certezza che frenerò in tempo, che il mio libero arbitrio saprà valutare il momento in cui rinunciare non vorrà più dire rinnegare se stessi.
Accetto il fallimento nell'elaborazione del progetto, è un aspetto da non omettere. Quello che non ho mai accettato è la rinuncia nel pieno dell'azione.